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- sulla felicità... -


Parte Seconda

- La cosa auspicabile da trovare è l'"equilibrio". L'equilibrio è la sensazione che si prova quando ciò che si fa non provoca in noi delle reazioni che ci danno fastidio o disturbano o fanno star male. Se ciò che stiamo analizzando ci fa provare una sensazione favorevole, ciò ci indica che per noi la cosa va bene. (è ovvio anche che se lo facciamo senza ascoltare quel che proviamo, ma ragionando su ciò che riteniamo giusto o sbagliato razionalmente, la cosa non funziona. E' indispensabile stare ad ascoltare cosa proviamo e non cosa ne pensiamo o cosa ne pensa la morale, o l'etica, o la legge.
Ci serve solo per capire, non per sapere se abbiamo fatto la cosa giusta. Infatti, se anche ci sentiamo a posto nel commettere una cosa condannata dalla legge, sarà nostra responsabilità decidere di farla o non farla a seconda del nostro giudizio morale o di convenienza. La cosa iniziale è capire come ci sentiamo "ascoltando" cosa proviamo in noi stessi.
E' facile immaginare che per far ciò sia meglio aver un pò di tempo da dedicare esclusivamente a questa cosa, non occorre aver ore, ne giorni, possono bastare cinque minuti, (ma a volte giorni). Qualcuno potrà riuscirci anche sul posto di lavoro, ma a molti serve il tempo adatto.

- Poi bisogna capire cosa significa "sentire":
"Sentire" è un'azione che si compie nei confronti di se stessi... consiste nell'ascoltare la sensazione che si prova quando avviene un fatto particolare sul quale riteniamo valga la pena di mettere l'attenzione. Per esempio una discussione con qualcuno o un fatto che ci emoziona. E' necessario stare a sentire cosa si prova, non si tratta di sapere cosa si è provato, ma di saper capire quale emozione abbiamo provato, magari dandole un nome, (questo facilita di molto la sua esatta comprensione, ma fondamentalmente basta sapere se è un'emozione che ci piace o che non ci piace).
Fatelo oggi stesso, non ci vuole molto: la prima volta che avete contatti con qualcuno state a sentire cosa provoca in voi, anche subito dopo che è successo, ma meglio ancora se avete la disponibilità, per esempio perchè siete assieme ad una persona che sa che farete questa operazione, lo potete fare anche riguardo ad una emozione che avete provato e che ora ricordate, oppure mettendovi a pensare ad una certa questione ed ascoltando come sono le vostre reazioni.

- Il comportamento che ci permette di mantenere l'equilibrio sarà a questo punto di due possibili tipi:
-- vi sentirete bene nei confronti di ciò che avete "ascoltato" ed evidentemente la cosa è per voi positiva e vi trova in equilibrio con essa.
-- vi sentite a disagio, o male, o infastiditi o in generale la sensazione che provate è sgradevole... è ovviamente indice di un disagio che avete provato. La cosa che potete fare riguardo a ciò è di stare ancora a sentire le vostre reazioni mentre pensate alla cosa e mentre pensate a cosa potete fare riguardo ad essa. In modo da capire se le soluzioni che potete adottare sono da voi accetabili e come vi sentite nel pensare di assumerle.
 

- E' necessario usare nei propri confronti la massima sincerità, se cercate di giustificare i vostri comportamenti o le vostre emozioni che in quel momento provate, non vi sarà possibile avere una comprensione delle vostre reali emozioni. Pertanto sospendete i giudizi nei confronti dei fatti che state considerando e lasciate che le emozioni escano e che si manifestino. In questo modo avrete la possibilità di conoscerle.

- A volte è difficile capire se la cosa che state considerando sia la cosa che volete: per esempio dovete fare una scelta e nessuna delle due possibilità è nettamente migliore dell'altra. Il modo per capire quale delle due è quella che vi lascerebbe meglio è di mettervi a condiderarle e sentire quale delle due vi fa sentire meglio (o quale meno peggio). Il modo per capire che la cosa che state valutando è quella adatta a voi è un fenomeno che spesso accade...  la "realizzazione", cioè la sensazione di benessere che segue l'aver capito che quella cosa è più adatta a voi che non l'altra, accompagnata da una gioia, (anche piccolissima, ma sempre presente).

- Un primo fattore che, una volta che avrete imparato a "sentire" e che rispetta il vostro equilibrio, è quello di imparare ad accettare qualunque cosa gli altri vi facciano. Anche se sembra paradossale, si può diventare in grado di accettare ogni cosa. Lo dimostra il fatto che di fronte allo stesso fatto le nostre reazioni sono diverse. Accade che una persona reagisca opponendosi, un'altra soccombendo, un'altra ancora restando indifferente, una fingendo che non sia accaduta, e l'ultima fuggendo. Eppure il fatto è lo stesso. Qualcuno protesta e si indigna, qualcun'altro si toglie la vita.
Pertando non è il fatto in se... ma la nostra reazione che determina la gravità o meno del fatto.
Imparando ad accettare ogni cosa che ci viene fatta saremo in grado di non esser effetto.

- Il secondo fattore, che ci permette di essere armonici verso le persone, è quello di fare agli altri solo le cose che essi sono in grado di sopportare. In questo modo il nostro comportamento sarà libero da restrizioni perchè lo avremo deciso noi ma nel contempo non avremo un atteggiamento irrigidito. Le nostre azioni saranno varie e terranno conto della persona alla quale ci rivolgiamo. Avremo comprensione e buon senso. Inoltre permettete agli altri di essere quel che sono. Senza cercare di farli diventare come ritenete che sia meglio.

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