- La cosa auspicabile da trovare è
l'"equilibrio".
L'equilibrio è la sensazione che
si prova quando ciò che si fa non provoca in noi delle
reazioni
che ci danno fastidio o disturbano o fanno star male. Se ciò
che
stiamo analizzando ci fa provare una sensazione favorevole,
ciò
ci indica che per noi la cosa va bene. (è ovvio anche che se
lo
facciamo senza ascoltare quel che proviamo, ma ragionando su
ciò
che riteniamo giusto o sbagliato razionalmente, la cosa non funziona.
E' indispensabile stare ad ascoltare cosa proviamo e non cosa ne
pensiamo o cosa ne pensa la morale, o l'etica, o la legge.
Ci serve solo per capire, non per sapere se abbiamo fatto la cosa
giusta. Infatti, se anche ci sentiamo a posto nel commettere una cosa
condannata dalla legge, sarà nostra
responsabilità
decidere di farla o non farla a seconda del nostro giudizio morale o di
convenienza. La cosa iniziale è capire come ci sentiamo
"ascoltando" cosa proviamo in noi stessi.
E' facile immaginare che per far ciò sia meglio aver un
pò di tempo da dedicare esclusivamente a questa cosa, non
occorre aver ore, ne giorni, possono bastare cinque minuti, (ma a volte
giorni). Qualcuno potrà riuscirci anche sul posto di lavoro,
ma a
molti serve il tempo adatto.
- Poi bisogna capire cosa significa "sentire":
"Sentire" è un'azione che si compie nei confronti di se
stessi...
consiste nell'ascoltare la sensazione che si prova quando avviene un
fatto particolare sul quale riteniamo valga la pena di mettere
l'attenzione. Per esempio una discussione con qualcuno o un
fatto
che ci emoziona. E' necessario stare a sentire cosa si prova, non si
tratta di sapere cosa si è provato, ma di saper capire quale
emozione abbiamo provato, magari dandole un nome, (questo facilita di
molto la sua esatta comprensione, ma fondamentalmente basta sapere se
è un'emozione che ci piace o che non ci piace).
Fatelo oggi stesso, non ci vuole molto: la prima volta che avete
contatti con qualcuno state a sentire cosa provoca in voi, anche subito
dopo che è successo, ma meglio ancora se avete la
disponibilità, per esempio perchè siete assieme
ad una
persona che sa che farete questa operazione, lo potete fare anche
riguardo ad una emozione che avete provato e che ora ricordate, oppure
mettendovi a pensare ad una certa questione ed ascoltando come sono le
vostre reazioni.
- Il comportamento che ci permette di mantenere l'equilibrio
sarà a questo punto di due possibili tipi:
-- vi sentirete bene nei confronti di ciò che avete
"ascoltato"
ed evidentemente la cosa è per voi positiva e vi trova in
equilibrio con essa.
-- vi sentite a disagio, o male, o infastiditi o in generale la
sensazione che provate è sgradevole... è
ovviamente indice
di un disagio che avete provato. La cosa che potete fare riguardo a
ciò è di stare ancora a sentire le vostre
reazioni mentre
pensate alla cosa e mentre pensate a cosa potete fare riguardo ad essa.
In modo da capire se le soluzioni che potete adottare sono da voi
accetabili e come vi sentite nel pensare di assumerle.
- E' necessario usare nei propri confronti la massima
sincerità,
se cercate di giustificare i vostri comportamenti o le vostre emozioni
che in quel momento provate, non vi sarà possibile avere una
comprensione delle vostre reali emozioni. Pertanto sospendete i giudizi
nei confronti dei fatti che state considerando e lasciate che le
emozioni escano e che si manifestino. In questo modo avrete la
possibilità di conoscerle.
- A volte è difficile capire se la cosa che state
considerando
sia la cosa che volete: per esempio dovete fare una scelta e nessuna
delle due possibilità è nettamente migliore
dell'altra.
Il modo per capire quale delle due è quella che vi
lascerebbe
meglio è di mettervi a condiderarle e sentire quale delle
due vi
fa sentire meglio (o quale meno peggio). Il modo per capire che la cosa
che state valutando è quella adatta a voi è un
fenomeno
che spesso accade... la "realizzazione",
cioè la
sensazione di benessere che segue l'aver capito che quella cosa
è più adatta a voi che non l'altra, accompagnata
da una
gioia, (anche piccolissima, ma sempre presente).
- Un primo
fattore che, una volta che avrete imparato a "sentire" e
che
rispetta il vostro equilibrio, è quello di imparare ad
accettare
qualunque cosa gli altri vi facciano. Anche se sembra paradossale, si
può diventare in grado di accettare ogni cosa. Lo dimostra
il
fatto che di fronte allo stesso fatto le nostre reazioni sono diverse.
Accade che una persona reagisca opponendosi, un'altra soccombendo,
un'altra ancora restando indifferente, una fingendo che non sia
accaduta, e l'ultima fuggendo. Eppure il fatto è lo stesso.
Qualcuno protesta e si indigna, qualcun'altro si toglie la vita.
Pertando non è il fatto in se... ma la nostra reazione che
determina la gravità o meno del fatto.
Imparando ad accettare ogni cosa che ci viene fatta saremo in grado di
non esser effetto.
- Il secondo
fattore, che ci permette di essere armonici verso le
persone, è quello di fare agli altri solo le cose che essi
sono
in grado di sopportare.
In questo modo il nostro comportamento
sarà libero da restrizioni perchè lo avremo
deciso noi ma
nel contempo non avremo un atteggiamento irrigidito. Le nostre azioni
saranno varie e terranno conto della persona alla quale ci rivolgiamo.
Avremo comprensione e buon senso. Inoltre permettete agli altri di
essere quel che sono. Senza cercare di farli diventare come ritenete
che sia meglio.